Tuesday, March 1, 2016

Non solo sicurezza alimentare: ogm e la questione del libero accesso al cibo

La questione degli #ogm non è un discorso che non riguarda solo la salute e la sicurezza nel piatto.
Quello dell'utilizzo della genetica in agricoltura è un argomento estremamente ideologizzato, dove il mondo della scienza, quella vera, si è sentito spesso messo all'angolo dall'opinione pubblica, a sua volta legittimamente spaventata da quello che è successo nel mondo, quando gli #ogm sono stati uno strumento per privatizzare e rendere una risorsa l'accesso al cibo, la libertà delle sementi.

Questi i termini della questione, secondo un articolo di Andrea Capocci su Galileonet.it: "Negli ultimi trent’anni, l’innovazione in campo agricolo ha progressivamente adottato le norme sulla proprietà intellettuale vigenti in ambito tecnologico. Oggi, una nuova qualità di frutta o di verdura vale quanto un nuovo smartphone ed entrambi vengono premiati con un brevetto. La possibilità di brevettare nuove specie di piante o proprietà benefiche di colture già note è uno degli aspetti più controversi dell’internazionalizzazione dei mercati".



"L’impatto dei brevetti sull’agricoltura - scrive ancora Capocci- non riguarda solo i piccoli coltivatori dei paesi poveri. Anche i contadini indipendenti dei paesi più sviluppati subiscono gli effetti della proprietà intellettuale, da quando alcune delle colture più diffuse al mondo (il 93% della soja, l’88% del cotone, l’86% del granturco) sono Ogm brevettati. Tre sole aziende (Monsanto, Dupont e Syngenta) controllano infatti oltre la metà del mercato mondiale delle sementi, grazie alla vendita di tali varietà".

"In alcuni casi, il Dna delle piante è stato modificato per renderle resistenti agli erbicidi, che così possono essere utilizzati in dosi massicce senza danneggiare le stesse colture. Così, però, si stanno sviluppando rapidamente specie resistenti alle sostanze impiegate, che necessitano di dosi di erbicida ancor più pesanti con danni sull’ambiente e sulla salute di chi lavora i campi o si nutre dei suoi prodotti. In altri casi, le piante sono state messe in grado di produrre una tossina che uccide gli insetti che se ne nutrono, con alterazioni all’ecosistema che stanno provocando la scomparsa di alcune specie di insetti. Ottenere evidenze scientifiche sull’impatto degli Ogm è però molto complicato, in quanto le restrizioni brevettuali impediscono anche agli istituti di ricerca indipendenti di effettuare analisi in totale libertà".

(Fonte: Ogm: la Corte Suprema Usa dà ragione a Monsanto, Sapere)

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Questa inchiesta rivela, tra le altre cose, come gli ogm anche in Italia siano predominanti come materia prima dei mangimi:

Ecco come viene superato il divieto sugli Ogm in Italia: viaggio nell’industria dei mangimi (Corriere.it)


Qui la decisione del 2015 dell'Europa di non permettere ai singoli stati UE di proibire l'import di prodotti ogm:

No al “fai da te” sugli Ogm per i governi europei (LaStampa.it)

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Il documentario "Behind the label" racconta gli "effetti collaterali" dell'avvento delle sementi ogm in India per la coltivazione del cotone.
"Chi controlla i semi controlla tutto", afferma nel documentario Tiruvadi Jadagisan, ex direttore di Monsanto India. "L'agricoltura indiana è totalmente controllata".