Tuesday, October 16, 2012

La crisi nel ciclo industriale di carne e derivati

Decine, centinaia di migliaia di galline morte di fame. Una storia su quello che può accadere quando l'industria della produzione di carne e derivati incrocia la crisi economica.

"Mancano le materie prime «Gli ordini ci sono… ci sono stati sempre. Solo che cominciano a tagliare, perché non abbiamo più le uova da consegnare, sinceramente», ammette Domenico Minciotti, uno dei lavoratori del gruppo. La mancanza di fondi ha innescato prima dell’estate un circolo vizioso. Per effetto della malnutrizione, le galline hanno ridotto la produzione di uova, spesso per giunta divenute inutilizzabili perché – per la non corretta alimentazione – non ottemperanti ai dettami delle certificazioni di qualità. Gli ordini non evasi nei confronti dei clienti hanno iniziato a far perdere quote di mercato e solidità al gruppo, aggravando la crisi.

(...)Una prima grave moria di capi ha colpito il gruppo già nel mese di giugno, con migliaia di capi morti di fame. La notizia, nota solo a parte dei dipendenti, è rimasta però nascosta tra i capannoni dell’azienda, perché denunciarla – agli occhi di lavoratori e sindacalisti – avrebbe significato far perdere il buon nome (e quindi mercato) al gruppo.

«Tutti quelli che stanno con le galline dicono che la situazione è degenerata da mesi», racconta un autotrasportatore che lavora per il gruppo e che ha chiesto di rimanere nell’anonimato. «Non ce la fanno più a pagare i fornitori e quindi non sanno più che cosa dargli da mangiare. Sono tantissime le galline che sono morte, molte a un certo punto hanno iniziato a mangiarsi a vicenda», afferma.

(...) Non è possibile quantificare in maniera definitiva il numero di capi morti tra una prima crisi dei mangimi avvenuta a giugno e una seconda, tutt’ora in corso. Secondo Fioretti della Cisl la moria di capi ha le proporzioni di una vera ecatombe, che «non è arrivata a dimezzare, ma ha ridotto notevolmente» il numero di capi (2 milioni). Parliamo quindi di decine, probabilmente centinaia di migliaia di esemplari. «Le galline stanno morendo e se non ci muoviamo subito rischiamo di perdere tutto», afferma il sindacalista senza mezzi termini.
Di fatto, quando gli allevamenti erano a regime, all’inizio dell’anno, la produzione superava abbondantemente il milione di uova al giorno mentre pochi giorni fa è precipitata a meno di 200mila uova. Al momento la produzione è stata del tutto interrotta, riferiscono i sindacati."


(Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/ovito#ixzz29RtIWR2h )

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