Thursday, January 10, 2013

WTB Pomodoro made in Cina / Italy, impennata delle importazioni nel 2012

Il pomodoro, prodotto base dell'alimentare made in Italy, proviene in percentuale sempre maggiori dall'importanzione, prevalentemente dalla Cina. Un trend consolidato negli ultimi anni, che potrebbe impennare dopo la dura siccità dell'estate 2012 che ha colpito duramente il raccolto italiano di questa pianta particolarmente idrovora.

"Il 2012 e’ stato in Italia il quinto anno piu’ caldo dal 1800 in cui sono iniziate le rilevazioni con, rispetto alla media, una temperatura superiore di 1,02 gradi e precipitazioni inferiori del 6 pwer cento", afferma Coldiretti. "Quest’anno il risultato del cambiamento climatico è stato il crollo del raccolto made in Italy che e in grado di garantire scorte alimentari nazionali per soli 9 mesi, a causa della siccità estiva ma anche del gelo invernale e dei nubifragi autunnali. Tra i prodotti base della dieta mediterranea –continua Coldiretti – se la vendemmia si è attestata sui valori minimi da quasi 40 anni con un calo del 6 per cento del vino per un totale di appena 40 milioni di ettolitri, la produzione di pomodoro da conserva e scesa del 12 per cento attorno le 4,4 milioni di tonnellate mentre scende a 4,8 milioni di quintali la produzione italiana di olio di oliva, in calo del 12 per cento rispetto ai cinque milioni e mezzo della scorsa annata".

Il crollo della raccolta di pomodoro nostrano andrà probabilmente a incentivare ulteriorimente i prodotti di importazione.

“Nel 2011 c’è stato un aumento del 17% nelle importazioni di pomodori e derivati del pomodoro dalla Cina, per un totale di 113 milioni di chili. In pratica il 15% dei derivati del pomodoro venduti in Italia sono di origine cinese. E vengono venduti come “Made in Italy” perché il processo di trasformazione del pomodoro avviene in Italia e non c’è alcun obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima. Un vero e proprio scandalo cui la politica italiana continua a non porre rimedio.” (UniversoFood.net, riportato dall'agriblog http://tirebouchon.tumblr.com/)



Se a impressionare l’Italia erano ‘bastati’ gli 82 milioni di chili di concentrato di pomodoro importato dalla Cina nel 2009 - pari al 10% della produzione nazionale - le cifre relative al primo trimestre del 2010 (+174 rispetto al periodo precedente) evidenziate dal rapporto di Coldiretti, cooperative agricole dell’Unci e industrie conserviere dell’Aiipa, mettono in allarme produttori e consumatori che, secondo le stime, ogni anno acquistano 550 milioni di chili di pomodori in scatola o in bottiglia.
“Ogni giorno nei porti italiani vengono scaricati oltre mille fusti (da 200 Kg l’uno) di concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina che finisce sulle tavole mondiali come condimento tipico del Made in Italy” si legge nel dossier.(Leggi tutto su AgiChina24)

Thursday, January 3, 2013

Emissioni Data Center, quanto inquinano Google e Facebook

 Nella foto un DataCenter di Google. Qui la gallery degli insediamenti. 

Dietro le pagine, le immagini, le ricerche, i messaggi, i due colossi dell'online gestiscono un inimmaginabile flusso di dati con interi stabilimenti industriali, data center da record sparsi in svariati luoghi freddi del pianeta.

Secondo i suoi stessi dati, Facebook nel 2011 ha  utilizzato 532 milioni di Kwh, di cui il 36per cento circa da fonte nucleare o rinnovabile, producendo per il resto dell'energia 285mila tonnellate di Co2. 

Nel 2010 Google ha invece riferito di aver prodotto 1,5 milioni di tonnellate di Co2.

Greenpeace sostiene che "il settore IT sia quello con la maggiore crescita al mondo in termini di utilizzo di energia elettrica" e che "il 55% dell’energia che alimenta i server di Facebook derivi ancora dal carbone, contro il 12,7 di Yahoo e il 34% di Google".