Il pomodoro, prodotto base dell'alimentare made in Italy, proviene in percentuale sempre maggiori dall'importanzione, prevalentemente dalla Cina. Un trend consolidato negli ultimi anni, che potrebbe impennare dopo la dura siccità dell'estate 2012 che ha colpito duramente il raccolto italiano di questa pianta particolarmente idrovora.
"Il 2012 e’ stato in Italia il quinto anno piu’ caldo dal 1800 in cui
sono iniziate le rilevazioni con, rispetto alla media, una temperatura
superiore di 1,02 gradi e precipitazioni inferiori del 6 pwer cento", afferma Coldiretti. "Quest’anno il risultato del cambiamento climatico è stato il crollo del
raccolto made in Italy che e in grado di garantire scorte alimentari
nazionali per soli 9 mesi, a causa della siccità estiva ma anche del
gelo invernale e dei nubifragi autunnali. Tra i prodotti base della
dieta mediterranea –continua Coldiretti – se la vendemmia
si è attestata sui valori minimi da quasi 40 anni con un calo del 6 per cento
del vino per un totale di appena 40 milioni di ettolitri, la produzione
di pomodoro da conserva e scesa del 12 per cento attorno le 4,4 milioni di
tonnellate mentre scende a 4,8 milioni di quintali la produzione
italiana di olio di oliva, in calo del 12 per cento rispetto ai cinque milioni e
mezzo della scorsa annata".
Il crollo della raccolta di pomodoro nostrano andrà probabilmente a incentivare ulteriorimente i prodotti di importazione.
“Nel 2011 c’è stato un aumento del 17% nelle importazioni di pomodori e
derivati del pomodoro dalla Cina, per un totale di 113 milioni di chili.
In pratica il 15% dei derivati del pomodoro venduti in Italia sono di
origine cinese. E vengono venduti come “Made in Italy” perché il
processo di trasformazione del pomodoro avviene in Italia e non c’è
alcun obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia
prima. Un vero e proprio scandalo cui la politica italiana continua a
non porre rimedio.” (UniversoFood.net, riportato dall'agriblog http://tirebouchon.tumblr.com/)
Se a impressionare l’Italia erano ‘bastati’ gli 82 milioni di chili di
concentrato di pomodoro importato dalla Cina nel 2009 - pari al 10%
della produzione nazionale - le cifre relative al primo trimestre del
2010 (+174 rispetto al periodo precedente) evidenziate dal rapporto di
Coldiretti, cooperative agricole dell’Unci e industrie conserviere
dell’Aiipa, mettono in allarme produttori e consumatori che, secondo le
stime, ogni anno acquistano 550 milioni di chili di pomodori in scatola o
in bottiglia.
“Ogni giorno nei porti italiani vengono scaricati oltre mille fusti (da 200
Kg l’uno) di concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina che finisce
sulle tavole mondiali come condimento tipico del Made in Italy” si
legge nel dossier.(Leggi tutto su AgiChina24)
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