Friday, August 10, 2012

WTB: L'Italia in fiamme. Chi sono i piromani?


Sicilia, Lazio, Toscana, Umbria, Ligura, Abbruzzo... L’Italia è da mesi tra le fiamme con dei record assoluti di ettari e ettari di parchi, boschi, riserve naturali carbonizzati, annientati. Solo nel mese di luglio nella sola Toscana sono andati in fumo 1170 ettari in circa 190 roghi. La meravigliosa riserva dello Zingaro, tra Palermo e Trapani, è stata sostanzialmente annientata nello stesso mese, mentre anche la provincia di Roma ha segnato un rcord negativo con con 400 ettari carbonizzati in 190 incendi.


 Tra olimpiadi e crisi economica passa in secondo piano in queste settimane la tremenda emergenza nazionale che sta attraversando il nostro paese, con il risultato che quasi non esiste un dibattito su “chi” o “cosa” dia origine alle fiamme, una domanda cui pochi, tra le persone di strada, sanno darsi una risposta.

La maggior parte dei roghi è di origine dolosa con motivazioni che, secondo le diverse dinamiche di alcuni episodi, sembrano da ricondursi  alle manie di potenza di qualche individuo mentre altre volte hanno come obbiettivo la pura speculazione edilizia.

“A Monte Mario è caccia agli incendiari”, scrive ad esempio Rinaldo Frignani sul Corriere della Sera, relativamente alla situazione nella capitale. “Gli investigatori della Forestale, diretti dal vice questore aggiunto Marco Mei, hanno individuato il focolaio da dove sono partite le fiamme: un cespuglio fra gli alberi, a pochi metri da una cisterna dell'acqua e da un bocchettone anti-incendio parzialmente bruciato. Come se i piromani avessero cercato di proposito di ritardare il più possibile l'intervento dei soccorritori. Anche questo rogo, spento in tre ore, finirà probabilmente nel fascicolo contro ignoti aperto dalla procura che indaga sull'altro incendio nella riserva del 31 luglio scorso, sui tre episodi successivi (forse accidentali) e su quello del giorno precedente a Monte Ciocci per il quale sono sospettati tre ragazzi attualmente ricercati”.

Altri incendi con piromani fermati si sono registrati nell’hinterland di Roma (un uomo preso mentre appiccava delle sterpaglie con un liquido infiammabile), in Liguria (un anziano fermato con dei barattoli di vernice usati come ‘miccia’ per accendere le fiamme) e in Umbria (sospetti su un altro uomo di mezza età per le fiamme che hanno sventrato un’intera montagna nel ternano). 

 (foto da Me.SimpleSpot.it)

HOTEL BELVEDERE  Ci sono poi gli incendi dettati dalla speculazione, dall’edilizia nelle aree verdi più belle del paese, quelle più colpite dalle fiamme e insieme più ghiotte per realizzare camping, villaggi e hotel. Paesaggi incontaminati dove i vincoli alla costruzione possono essere rapidamente carbonizzati insieme agli alberi e alla vegetazione. 

Secondo Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente Nazionale, “Sarebbe necessario anche un approfondimento su chi sono oggi gli incendiari, perché gli interessi in gioco sono molteplici e non legati solo alla speculazione edilizia''.
“La maggior parte degli incendi che interessano le aree boschive è di origine dolosa”, ha detto Cogliati Dezza in riferimento all’emergenza incendi in Italia. “Per questo motivo è fondamentale da parte delle amministrazioni comunali la piena applicazione della legge quadro 353 del 2000 e la realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco, unico vero strumento per limitare a monte la possibilità di speculare sulle aree bruciate”. 

Come spiega lo stesso Cogliati Dozza, “attraverso il catasto è possibile imporre vincoli e limitazioni per ogni modifica della destinazione d'uso delle aree bruciate. Tuttavia nel nostro Paese, com’è emerso da un'indagine di Legambiente, solo il 50% dei comuni ha aggiornato il catasto al 2010 e solo il 5% delle amministrazioni comunali applica pienamente la legge quadro in materia di incendi boschivi, che prevede oltre alla realizzazione del catasto, anche una costante attività di prevenzione e tutela del territorio”.

(FdA)

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