I giornali in Italia e in Europa sono tornati a parlare in questi giorni di Ogm, gli organismi geneticamente modificati, utilizzati in agricoltura per rendere più resitenti -con modificazioni genetiche dei semi- ortaggi e colture.
A sollevare la questione uno studio di un'equipe di scienziati francesi che hanno fatto una sperimentazione sugli animali (200 ratti) per stabilire che quelli alimentati con prodotti ogm hanno avuto tempi di vita più brevi.
"Per la prima volta una ricerca scientifica indipendente ha analizzato gli effetti nel lungo periodo degli organismi geneticamente modificati. Sotto accusa la variante Nk603 prodotta dalla Monsanto, che in Europa può essere solo importata ed è destinata prevalentemente all'alimentazione del bestiame" (da Il Fatto Quotidiano, leggi tutto)
Queste le immagini del rapporto della sperimentazione, dal sito Le Nouvel Observateur:
La ricerca ha scatenato un'alzata di scudi di altri scienziati, che hanno accusato i ricercatori di essere "parziali".
"dopo la sua presentazione, dalla comunità scientifica è arrivato un
muro di critiche sia agli autori che allo studio stesso. Gli accusatori
non ci sono andati leggeri: Bill Chassy, dell'università dell'Illinois,
ha dichiarato che «non si tratta affatto di un'innocente pubblicazione scientifica, ma di un evento mediatico orchestrato e ben programmato».
Anche il New Scientist scrive che
«ci sono poche ragioni per ritenere affidabile questa ricerca»: il
campione era infatti soltanto di 200 ratti, e con numeri così piccoli è
molto facile incappare in errori, soprattutto se si già cosa cercare. Ed
è quella di parzialità, alla fine, l'accusa più pesante che viene
rivolta al gruppo francese." (da Linkiesta.it, leggi tutto)
Resta l'ennesima conferma di un argomento estremamente polarizzato, dove gli interessi in gioco sono mastodontici, da una parte e dall'altra, e vanno dai copyright sui semi del domani alla difesa della biodiversità.
OGM: Ogm, significa organismi geneticamente
modificati. Vengono anche definiti organismi transgenici. Si tratta di animali e piante
che hanno un patrimonio genetico artificiale ottenuto in laboratorio. In poche parole: il loro Dna, la molecola responsabile della
trasmissione dei caratteri ereditari contenuta nel nucleo di ogni cellula, non è quello
che è stato definito attraverso un lungo cammino evolutivo. Contiene invece un frammento
che è stato scelto, individuato e isolato da un ricercatore. Questo frammento in realtà
non è nuovo, non è stato creato "su misura" e non è frutto di sintesi. (leggi tutto)
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