Si tratta di uno dei terreni di scontro centrali tra chi ritiene che per soddisfare il crescente fabbisogno di cibo da parte della popolazione mondiale sia necessario percorrere la strada del progresso e chi vede dietro questa scelta la presunzione di poter controllare la natura con la tecnologia.
(Foto da Il cobra senza occhiali)
L'argomento è trattato in un uno dei capitoli di "La terra vista dal cielo", documentario del fotografo francese Yann Arthus-Bertrand, dedicato a LA FAME, attualmente visibile sul sito della Rai in streaming.
India - L'ultima parte del documentario racconta la storia dell'India, al centro del libro militante "Semi del suicidio" dell'attivista indiano Vandana Shiva, qui recensita da Dario Cambiano:
"L’India, fin dai primi anni ’60, vara un imponente progetto per migliorare la produttività del proprio sistema agricolo. È la Prima Rivoluzione Verde. Nel giro di una ventina d’anni, selezionando sementi, ibridandole, l’India arriva all’autonomia alimentare, non senza un prezzo elevato in termini di inquinamento del terreno, perché le nuove più efficienti sementi, gestite dal governo, richiedono alte dosi di fertilizzanti chimici e di antiparassitari. Ma il sistema agricolo resta di tipo tradizionale, a conduzione familiare: i contadini in India sono circa 650 milioni.
In pochi anni però la situazione evolve in senso capitalistico: arriva la chimica internazionale, si commerciano semi modificati geneticamente: in pochi anni l’India si mette nelle mani di colossi privati della biotecnologia e lascia che questi diffondano, a pagamento naturalmente, i propri semi ibridati." (leggi tutto su Serenoregis.org)
(Immagine di CGIAR Image su Flickr)
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