Tuesday, July 31, 2012

WTB: LA PRODUZIONE DI UOVA

Uova in batteria, a terra, in gabbia. Cambiano le definizioni, variano leggermente i “codici prodotto”, cambiano i packaging delle confezioni, ma non cambia la realtà che si cela dietro la produzione industriale di uova nel ventunesimo secolo.

Una realtà lontana dall’occhio delle telecamere e da quello dei “consumatori” che scelgono cosa comprare tra gli scaffali dei supermercati. Una realtà nascosta al buio di capannoni di periferia, dove migliaia animali ogni giorno non conoscono la luce del sole.

Un documento raro e prezioso dello smascheramento, che porta una telecamera a svelare cosa c’è dietro una confezione di uova.


Investigazione di NemesiAnimale sulla ditta Bruzzese di Olgiate Olona (VA), una delle principali produttrici di uova della regione Lombardia, con 200.000 galline detenute nell'allevamento.  (leggi tutto sul sito di YouReporter)


Monday, July 30, 2012

Sport e TV

Effetto olimpiade, tutti incollati al televisore. Un interessante articolo di Repubblica.it racconta di un boom di share, ovvero di persone davanti all'ex tubo catodico, in occasione di questa edizione 2012 dei giochi olimpici, il momento del massimo trionfo dello sport.



"Ma chi sono i telespettatori olimpici? Vediamo gli ultimi dati, della Rai, che si riferiscono alle Olimpiadi di Pechino 2008. Nel profilo "socio-demografico" su un target di ascolto di 1.471.000 (23,94%) gli uomini sono il 52,3%, le donne il 47,7%. Si avvicina ormai la parità. Per quante riguarda le fasce d'età prevale quella degli over 65, davanti ai "45-54 anni". Le Regioni: Giochi più seguiti al Nord Est e in Lombardia, scarso interesse invece al Sud e nelle Isole. Come classe socio-economica prevalenza di impiegati e operai. Vedremo come andrà dopo Londra. Rispetto a Pechino sicuramente gli orari sono migliori, ci sarà una crescita sensibile di ascolti (sommando Rai e Sky)." (leggi tutto su Repubblica.it)

Un modo ormai assodato di intendere il significato di termini come "sport" e "sportivo", in cui il calcio ha a lungo fatto scuola, con cifre record di contratti con le pay tv per la cessione dei diritti e i campionati "spalmati" su tutta la settimana.

"... la Premier League ha appena stipulato un contratto di vendita pari alla cifra record di 3,018 miliardi di sterline (circa 3,75 miliardi di euro)...", mentre "la situazione in Italia è leggermente diversa, l’ultimo accordo con le pay-tv è stato siglato dalla Lega Calcio con Sky e RTI per il triennio 2012-15 a circa 2,5 miliardi (1,68 di Sky che ha la totalità degli eventi di Serie A e 800 milioni di Mediaset che ha soltanto le squadre col maggior bacino d’utenza), ma la ripartizione collettiva subentrata nel 2010 per far fronte alle ingenti proteste dei club minori non ha ancora prodotto i risultati sperati. I dati approssimativi relativi alla stagione appena conclusasi parlano di grandi disparità, basti pensare che secondo le stime più accreditate (visto che non esistono dati ufficiali al riguardo) Juventus (89 miliardi), Inter (79) e Milan (78) vivono su un altro pianeta, Napoli e Roma non arriverebbero neanche a quota 60, ovvero circa un terzo meno della squadra leader e la Lazio (48) dovrebbe avere una fetta che è più del doppio di quella spettante al Novara (22)." (leggi tutto su Stadiosport.it)

Friday, July 27, 2012

Grecia, non solo crisi

Impossibile parlare della Grecia oggi senza incocciare nelle parole CRISI, DEBITO, DEFAULT, PIL ... Un sistema considerato fallito perché non ha saputo reggere i ritmi del cosiddetto sviluppo economico, industriale e finanziario.





Debitocracy: due registi (Katerina Kitidi e Marte Hadjistefanou) indagono tra la gente comune, i contestatori e alcuni economisti dei punti di vista diversi sulla questione debito. Un documentario che ha alcuni aspetti interessanti, distribuito gratuitamente da aprile 2011, senza diritti di utilizzo e trasmesso e sottotitolato in diverse lingue.

Wednesday, July 25, 2012

WTB: INDUSTRIA, SVILUPPO, PROGRESSO, CLIMATE CHANGE

"La fusione globale dei ghiacci è un segnale precoce ed evidente di cambiamento climatico, ma le sue implicazioni vanno ben oltre la semplice perdita di neve e ghiaccio.


Per cominciare, miliardi di persone, in molte regioni del Pianeta, dipendono dai ghiacciai per ottenere acqua necessaria ai loro usi. Alcune popolazioni, e specie animali, hanno adattato le proprie abitudini a un ecosistema come quello formato dal ghiaccio marino. Inoltre, neve e ghiaccio riflettono più luce solare rispetto alla terra nuda o all’acqua: il che significa che una minore superficie bianca porterà a un maggiore riscaldamento (che causerà a sua volta la fusione di ancora più ghiaccio, innescando un circolo vizioso). Infine, lo scioglimento del ghiaccio terrestre può provocare – anzi sta già provocando – una crescita del livello del mare.

Da quest’ultimo punto di vista, sotto osservazione – oltre ai ghiacciai di montagna – sono soprattutto le distese glaciali di Antartide e Groenlandia. La prima è la maggiore per estensione, ma è proprio la calotta groenlandese a essere la più minacciata: già oggi, lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia è responsabile del 25 per cento dell’innalzamento del livello dei mari (e il suo contributo potrebbe aumentare)." (dal sito di Greenpeace Italia - leggi tutto)


"La Nasa ha pubblicato un'immagine che mostra le rilevazioni satellitari sullo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia nella prima metà di luglio, definendo il risultato «senza precedenti». Per alcuni giorni lo strato di ghiaccio che ricopre la grande isola si è sciolto a ritmi mai osservati negli ultimi trent’anni di dati raccolti con i satelliti. Quasi tutta la copertura di ghiaccio della Groenlandia, dalle costiere dove il ghiaccio è più sottile fino alle aree centrali, dove il ghiaccio è spesso oltre due chilometri, è stato interessato dallo scioglimento. Le misurazioni sono state effettuate da tre satelliti indipendenti e analizzate dagli scienziati della Nasa e da diverse università", (da Corriere.it - leggi tutto)



 Che altro aggiungere?

Tuesday, July 24, 2012

WTB: Parole chiare sulla VIVISEZIONE

Leggendo un articolo di Repubblica.it di Margherita D'Amico sul dibattito sulla vivisezione che ha interessato (finalmente?) le masse dopo il caso Green Hill e la campagna di un programma televisivo, sono alcune espressioni che lasciano pensare che dietro il dibattito "scienza/rispetto per degli esseri viventi" possano celarsi alcune forzature della realtà.


"NESSUNO scopo è così alto da giustificare metodi così indegni" disse Albert Einstein della vivisezione.

(i numeri) ...il numero degli esemplari utilizzati negli esperimenti è passato da 2.735.887 nel triennio 2004-2006 a 2.6003.671 fra il 2007 e il 2009, si registra però un notevole incremento delle autorizzazioni in deroga...

(gli scopi) "Oltre il 73 per cento degli animali è usato per gli studi biologici di base, ricerca e sviluppo di prodotti e apparecchi per medicina umana e veterinaria. Seguono i test per la produzione e controllo di qualità per prodotti e apparecchi (il 16%) e le indagini tossicologiche, le diagnosi di malattie e la formazione. È pure in aumento l'uso di animali vivi e poi soppressi a fini didattici" (Michela Kuan, responsabile del settore antivisezione della Lav).

(le ragioni) Le stime dell'Ufficio dei consumatori Ue (Beuc) riferiscono di 197 mila cittadini morti ogni anno a causa degli effetti indesiderati dei farmaci, mentre in Italia il numero di reazioni avverse ai soli antibiotici sarebbe pari a 1643, contro le 1303 del 2008.

(i numeri in Italia) "Secondo il ministero, gli stabulari italiani accolgono 550 mila topi, mille cani nel 2007 e 600 nel 2009, 3.500 maiali nel 2007 e 2.500 nel 2009, 30 mila pesci ora dimezzati: si usano gli zebra fish, facili da manipolare geneticamente", (Giuseppe Remuzzi, coordinatore della ricerca dell'istituto Mario Negri di Bergamo)

(il commento)  ...L'obiezione alla vivisezione non si fonda solo sulle sevizie  -  maiali cui vengono lesionati i polmoni per effettuare lunghe respirazioni assistite prima di sopprimerli, impianti dentari inseriti sulle zampe dei conigli, cani cui sono strappati i denti, topi dalle zampe bruciate su piastre elettriche sono alcune delle pratiche descritte da un interessante dossier realizzato da Nemesi Animale riguardo gli stabulari lombardi....


Leggi il dossier di Nemesi Animale sui laboratori in Lombardia


Monday, July 23, 2012

WTB FLASH - ACQUA La storia di Boschetto sul Rio Fergia

Cosa c'è dietro, o meglio, dentro una bottiglia di acqua minerale. Con una siccità mai vista dal nostro paese e la crisi che imperversa, sembra farsi sempre più attuale la questione dell'acqua. Acqua pubblica e acqua privata, acqua che potrebbe divenire un bene raro e prezioso, acqua che potrebbe finire per assumere un ruolo cruciale negli equilibri geopolitici e -soprattutto- economici, alla stregua di un bene di scambio da commerciare e monetizzare.

Un video racconta la storia degli abitanti di Boschetto (Gualdo Tadino - PG) per la difesa dell'acqua del "proprio" Rio Fergia...



"L’acqua è una delle risorse naturali distribuite con la maggior disparità sul nostro pianeta. Si pensi che il 60% delle fonti è localizzato in soli 9 paesi (tra cui Stati Uniti, Russia, Canada, Brasile e Indonesia); mentre altri 80 paesi (che raggruppano il 40% della popolazione mondiale) subiscono una situazione di grave penuria idrica. Si stima circa in 10.000 il numero di persone che ogni giorno muore per malattie legate alla mancanza d’acqua oppure all’utilizzo di acque inquinate.
Ciononostante la popolazione dei paesi ricchi (circa l’11% dell’umanità) possiede l’84% della ricchezza e consuma l’88% del consumo mondiale (acqua compresa). Queste disparità sono ancora più evidenti a livello locale e dato che l’acqua è un bene indispensabile può diventare fonte di tensioni: tensioni interne agli stati o molto peggio conflitti fra stati stessi." (dal sito dell'associazione Amici del Mondo, leggi tutto)

Thursday, July 19, 2012

20 ANNI VIA D'AMELIO - Falcone e Borsellino, la Mafia dalla Sicilia al resto dell'Italia

Nessuno è mai riuscito a dire una volta per tutte cosa ci sia dietro le due stragi che hanno sconvolto l'Italia negli anni '90. Via Capaci e -una manciata di giorni dopo, esattamente 20 anni fa- via d'Amelio. Due momenti tragici che hanno segnato intere generazioni e cambiato la storia del nostro paese e che lasciano dietro di sé poche risposte ma tante domande.

Su tutte, perché due magistrati, persone che guardavano in faccia le cose senza compromessi, dovevano morire? Davvero la mafia da quei tragici giorni è scomparsa? Cosa significa oggi il potere mafioso in Italia e cosa ha comportato nella storia del nostro paese la (presunta?) trattativa tra stato, mafia e sistema economico italiano? Quali sono le conseguenze oggi?



Un video sulla storia dei due magistrati, "In un altro Paese" di Marco Turco dal bel libro di Alexander Stille "Nella terra degli infedeli".

"Quando Falcone e Borsellino iniziarono a investigare, furono in molti a sostenere che era inutile portare i mafiosi davanti a un tribunale, perché i siciliani non avrebbero testimoniato. Ma quando il pool antimafia iniziò a dimostrare la propria determinazione e la propria efficacia - sostenuto per un certo periodo anche dal governo centrale - i testimoni si moltiplicarono e di conseguenza arrivarono anche numerose condanne. Quando il governo si impegnò seriamente nella lotta contro il racket, i commercianti si fecero avanti e iniziarono a denunciare le tentate estorsioni; ma non appena lo Stato parve esitare nella sua azione, i commercianti ripresero le vecchie abitudini: ricominciarono a pagare e a stare zitti. Insomma, l'esperienza ha dimostrato che l'omertà e il preferire la giustizia privata a quella pubblica non sono tratti culturali profondi: sono piuttosto risposte razionali a situazioni di estrema insicurezza e di grave pericolo, che possono però cambiare molto rapidamente non appena cambia la situazione" (dalla prefazione del libro. Leggi altri brani)

Wednesday, July 18, 2012

WTB: CONSUMO DI TONNO - Sanrina Giannini, L'ultima mattanza

Cominciamo con una pietra miliare dello "smascheramento", il servizio di Sabrina Giannini di Report sulle origini del tonno da supermercato in "L'ultima mattanza". 

Dal sito di Report:

"La pesca al tonno è l'ultima frontiera di una caccia ancora sfruttabile dall'industria. Ma proprio a causa del sempre più crescente consumo di tonno in scatola molte specie sono eccessivamente sfruttate.La storia del tonno in scatola e del tonno rosso del Mediterraneo, quasi in estinzione a causa dei giapponesi e della "moda" del sushi, sono il paradigma per capire quanto sia stupido l'uomo nel gestire le risorse del pianeta."