Per cominciare, miliardi di persone, in molte regioni del Pianeta, dipendono dai ghiacciai per ottenere acqua necessaria ai loro usi. Alcune popolazioni, e specie animali, hanno adattato le proprie abitudini a un ecosistema come quello formato dal ghiaccio marino. Inoltre, neve e ghiaccio riflettono più luce solare rispetto alla terra nuda o all’acqua: il che significa che una minore superficie bianca porterà a un maggiore riscaldamento (che causerà a sua volta la fusione di ancora più ghiaccio, innescando un circolo vizioso). Infine, lo scioglimento del ghiaccio terrestre può provocare – anzi sta già provocando – una crescita del livello del mare.
Da quest’ultimo punto di vista, sotto osservazione – oltre ai ghiacciai di montagna – sono soprattutto le distese glaciali di Antartide e Groenlandia. La prima è la maggiore per estensione, ma è proprio la calotta groenlandese a essere la più minacciata: già oggi, lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia è responsabile del 25 per cento dell’innalzamento del livello dei mari (e il suo contributo potrebbe aumentare)." (dal sito di Greenpeace Italia - leggi tutto)
"La Nasa ha pubblicato un'immagine che mostra le rilevazioni satellitari sullo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia nella prima metà di luglio, definendo il risultato «senza precedenti». Per alcuni giorni lo strato di ghiaccio che ricopre la grande isola si è sciolto a ritmi mai osservati negli ultimi trent’anni di dati raccolti con i satelliti. Quasi tutta la copertura di ghiaccio della Groenlandia, dalle costiere dove il ghiaccio è più sottile fino alle aree centrali, dove il ghiaccio è spesso oltre due chilometri, è stato interessato dallo scioglimento. Le misurazioni sono state effettuate da tre satelliti indipendenti e analizzate dagli scienziati della Nasa e da diverse università", (da Corriere.it - leggi tutto)
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