Su tutte, perché due magistrati, persone che guardavano in faccia le cose senza compromessi, dovevano morire? Davvero la mafia da quei tragici giorni è scomparsa? Cosa significa oggi il potere mafioso in Italia e cosa ha comportato nella storia del nostro paese la (presunta?) trattativa tra stato, mafia e sistema economico italiano? Quali sono le conseguenze oggi?
Un video sulla storia dei due magistrati, "In un altro Paese" di Marco Turco dal bel libro di Alexander Stille "Nella terra degli infedeli".
"Quando Falcone e Borsellino iniziarono a investigare, furono in molti a sostenere che era inutile portare i mafiosi davanti a un tribunale, perché i siciliani non avrebbero testimoniato. Ma quando il pool antimafia iniziò a dimostrare la propria determinazione e la propria efficacia - sostenuto per un certo periodo anche dal governo centrale - i testimoni si moltiplicarono e di conseguenza arrivarono anche numerose condanne. Quando il governo si impegnò seriamente nella lotta contro il racket, i commercianti si fecero avanti e iniziarono a denunciare le tentate estorsioni; ma non appena lo Stato parve esitare nella sua azione, i commercianti ripresero le vecchie abitudini: ricominciarono a pagare e a stare zitti. Insomma, l'esperienza ha dimostrato che l'omertà e il preferire la giustizia privata a quella pubblica non sono tratti culturali profondi: sono piuttosto risposte razionali a situazioni di estrema insicurezza e di grave pericolo, che possono però cambiare molto rapidamente non appena cambia la situazione" (dalla prefazione del libro. Leggi altri brani)
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